venerdì 18 marzo 2011

Il Sovrallenamento

Da quando faccio il personal trainer a Napoli, mi è capitato di vedere persone "super-allenate", notando, insieme ad altri personal trainer, l'aumento di questo fenomeno. L'allenamento è regolato dal principio del sovraccarico: stressando con continuità e intensità progressivamente crescente un sistema biologico, si determina prima una risposta acuta e successivamente un adattamento. Il sovrallenamento segue la sindrome generale di adattamento di Hans Seyle, che spiegava la risposta fisiologica e l'adattamento allo stress in tre fasi:

Reazione di allarme

Resistenza

Esaurimento

La reazione di allarme è la risposta iniziale e momentanea allo stimolo stressante che modifica diversi sistemi funzionali, in particolare grazie all'azione degli ormoni. Tutto si traduce in una serie di risposte note come aggiustamenti (per esempio l'incremento della frequenza cardiaca che avviene durante una gara o una seduta di allenamento).

La resistenza consiste nella realizzazione di tutta quella serie di modificazioni stabili dell'organismo per opporsi ad ulteriori stimoli stressanti. Queste modificazioni sono note con il nome di adattamenti (per esempio il cuore di atleta), ed e proprio sugli adattamenti che si basano le possibilità di miglioramento di un atleta.

L'esaurimento consiste nella incapacità dell'organismo di sopportare gli stimoli stressanti, ossia i carichi allenanti con conseguente mancato adattamento. Ne deriva l'assenza di miglioramenti delle prestazioni o, nel peggiore dei casi, un peggioramento accompagnato da una vera e propria sindrome patologica nota come superallenamento.

Con il termine superallenamento si vuole indicare una condizione di squilibrio tra allenamento e recupero, tra lo sforzo e la capacità di sopportazione allo sforzo, tra lo stress e la tolleranza allo stress (Lehmann et al.1996)

Sta alla bravura dell'allenatore saper dosare la quantità e l'intensità giusta di lavoro senza oltrepassare ne la possibilità di tolleranza all'esercizio, ne la capacità di recupero dell'atleta, al fine di riuscire ad ottenere gli adattamenti (supercompensazione) e di evitare nel modo più assoluto l'esaurimento (superallenamento).

In un atleta che si allena si possono verificare tre possibilità:

Supercompensazione con miglioramento della prestazione, che è poi l'obbiettivo di ogni atleta.

Stagnazione con incapacità di miglioramento della prestazione, è questo un campanello di allarme.

Superallenamento con riduzione della prestazione.

Il sovrallenamento può essere causato non solo da eccessiva quantità o intensità dei carichi, ma anche da un inappropriato recupero o da un errata alimentazione o ancora da stress addizionali non legati all'allenamento quali, stress lavorativi, sociali, economici o dovuti a viaggi.

Il sovrallenamento si divide in due fasi:

Overreaching a breve termine

Overtraining a lungo termine

L'overreaching è caratterizzata da una riduzione della prestazione atletica, è risolvibile in un periodo che va da un paio di giorni a massimo due settimane, non rappresenta un problema serio.

Esso costituisce spesso una componente normale dell'allenamento, ma un suo disconoscimento e un errato aggiustamento dei carichi allenanti può predisporre all'insorgenza dell'overtrainig.

L'overtraining è caratterizzata da un complessivo esaurimento organico-funzionale, nel quale la marcata riduzione della prestazione atletica è accompagnata da una sintomatologia muscolare (dolenza e astenia), da disturbi dell'umore, delle capacità percettive e coordinative e della motivazione. Tale sindrome ha una prognosi severa e persiste per settimane o mesi.

Nell'ambito dell'overtraining vengono differenziate due forme:

Tipo simpatico

Tipo parasimpatico

La forma di tipo simpatico è caratterizzata da un aumento dell'attività simpatica durante il riposo con uno stato complessivo di eccitazione, irrequietezza e insonnia. Essa viene riscontrata maggiormente negli sport di tipo anaerobici.

La forma di tipo parasimpatico è caratterizzata da un'inibizione simpatica con uno stato complessivo di apatia e depressione. Essa viene riscontrata maggiormente negli sport di tipo aerobici.

In conclusione sottolineo che è fondamentale ascoltare i segnali del proprio corpo e non cercare di strafare perché non servirebbe a nulla o addirittura potrebbe compromettere il lavoro svolto.Curate sempre l'alimentazione dormite almeno 8 ore a notte e allenatevi con inteliggenza. Se state attraversando un periodo in cui ogni volta che vi allenate vi sembra di essere torturati fermatevi per un pò, riposate, e ricordate che l'allenamento deve essere un piacere se non lo è vuol dire che qualcosa non sta andando come dovrebbe.

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